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Il logo del Prodotto dell'anno

Il logo del Prodotto dell'anno

A volte, ascoltando distrattamente la pubblicità in televisione (ad esempio perché il telecomando è sul tavolino e la pigrizia mi impedisce di allungare un braccio…) mi capita di sentire, al termine di uno spot, la dicitura “Eletto prodotto dell’anno XXXX”.

Ora, visto che l’espressione è al singolare e che non c’è alcuna specificazione, ho sempre immaginato che ci fosse una giuria che, una volta all’anno, elegge un singolo prodotto nominandolo “prodotto migliore o più rappresentativo dell’anno”. Ovviamente, non essendo spiegati i parametri in base a cui vengono valutati i prodotti, è difficile dire se ciò sia vero o meno, ma non è questo il punto. L’altra sera, pochi secondi dopo aver visto in uno spot decantare un oggetto come “prodotto dell’anno 2011”, è stata mostrata un’altra pubblicità in cui un altro oggetto veniva presentato come il “prodotto dell’anno 2011”!

Cominciamo col dire che proclamare il prodotto dell’anno 2011 quando siamo solo a gennaio mi sembra un tantino prematuro, magari sarebbe il momento di eleggere quello del 2010, visto che l’anno si è appena concluso e si può quindi fare una valutazione sull’intero periodo. Ma a parte questo, come possono due prodotti diversi essere entrambi il prodotto dell’anno 2011?!? E’ molto semplice: “Eletto prodotto dell’anno” è in realtà un marchio che identifica un riconoscimento che viene assegnato a diversi prodotti ogni anno, in cambio di un pagamento di 20.000 euro da parte delle aziende vincitrici (secondo la seguente equa suddivisione: 4.000 euro per i costi del sondaggio, 16.000 euro per l’utilizzo del logo “Eletto prodotto dell’anno”!!).

La cosa curiosa è che le categorie sembrano cambiare ogni anno e inoltre sono talmente specifiche che praticamente non c’è alcuna competizione (nel 2009 troviamo le categorie “farmacia domestica uso esterno” e “farmacia domestica uso orale”, nel 2008 “creme viso donna” e “creme viso donna parafarmacia”…). Se poi andiamo a moltiplicare i 20.000 per il numero di categorie (cioè di vincitori), ci rendiamo immediatamente conto di come alla fine il vero prodotto dell’anno, anzi del decennio, sia l’invenzione di questo riconoscimento!

Alta pressione a gogo!

Alta pressione a gogo!

A Firenze abbiamo avuto un weekend quasi primaverile: il cielo azzurro, la temperatura mite, un fine settimana come non se ne vedevano da un bel po’, dopo un 2010 che ci ha flagellato con le sue interminabili piogge.

Stranamente, questa piccola tregua ai rigori dell’inverno mi ha portato un po’ di malinconia: forse per la consapevolezza della sua fugacità, forse perché, anticipando la bella stagione, è come uno sguardo gettato sul futuro, che al tempo stesso richiama alla mente l’alternarsi delle stagioni e manda inevitabilmente indietro l’orologio della memoria.

Un solo raggio di sole, più della roboante confusione del Capodanno, mi ha portato a riflettere sul fatto che è trascorso un altro anno, a pensare alle tante cose che sono cambiate in questo periodo e ai prossimi grandi cambiamenti che mi aspettano. La nostalgia si mescola alla speranza, la speranza alle mie solite, mille ansie.

E tutto questo solo per un paio di giorni di bel tempo: non c’è che dire, sono proprio meteoropatico!