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Oggi si affitta anche il Natale...

Oggi si affitta anche il Natale...

Sin dagli anni ’30 del secolo scorso, quando la Coca Cola Company ha praticamente inventato la figura di Babbo Natale così come lo conosciamo oggi, il Natale è sempre stato un business per tutti i commercianti. E’ inutile fingere di stupirci o mostrarci indignati quando i negozi mettono le decorazioni natalizie fin dalla fine di ottobre oppure quando vediamo i centri commerciali presi d’assalto nel mese di dicembre. “C’è la crisi e poi negozi e ristoranti sono sempre pieni”, “Ormai il Natale è solo una festa commerciale”, “Tanto poi la metà dei regali si butta via, sono tutte cose inutili” (ovviamente queste cose le diciamo sempre mentre siamo a nostra volta in giro a comprare regali di Natale!).

Sembra che oggigiorno tutto si possa comprare, anche lo spirito natalizio, ormai persino il sentimento religioso (l’altro giorno, giuro, ho letto la seguente frase: “Potete comprare Gesù Bambino cliccando qui”!). Eppure, adesso che siamo alle porte della festa, ora che il rush è finito, che i regali sono stati impacchettati e le vivande sono già in dispensa, possiamo finalmente goderci il Natale e mettere da parte tutte queste noiose considerazioni sociologiche.

Perché in fondo il Natale è questo: ritrovarsi con i propri familiari accanto al caminetto, godersi l’effetto cromatico dei pacchetti variopinti sotto l’albero (no, non importa cosa ci sia dentro…), il sapore lontano di una festa che ci fa tornare un po’ alla nostra infanzia e che, se lo vogliamo, ci restituisce la capacità di emozionarci per le piccole cose, l’odore della resina e le luci intermittenti, il racconto di un bambino che nasce, come una fiaba che abbiamo ascoltato tante volte ma che vogliamo sentire di nuovo, e poi ancora i mille ricordi, struggenti, che non si possono comprare.

Buon Natale

Buon Natale a tutti

Un Natale un po’ kitsch, forse, come in una pubblicità della Coca Cola. Ma per un giorno all’anno chi se ne frega di essere sempre originali, sempre attenti a quello che si dice o che si pensa. E’ a chi non riesce a godersi questa festa, soprattutto, che voglio dedicare i miei migliori auguri.

Buon Natale a tutti.

La Fiera delle Oscenità

Pubblicato: 17 dicembre 2010 in AcidaMente
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Le vetrine in questi giorni sono piene di simpatici oggetti Natalizi

Le vetrine in questi giorni sono piene di simpatici oggetti Natalizi

Il collega di lavoro, quell’insegnante così brava, l’amica di amici che sai che comunque qualcosa ti fa quindi non puoi presentarti a mani vuote…Insomma le occasioni in cui si è colti dalla necessità di fare un “pensierino” a qualcuno a Natale si sprecano. Spesso però si tratta di persone di cui si ignorano i gusti e le passioni e, come se non bastasse, si vorrebbe riuscire nell’impossibile impresa di fare un regalo gradito (o perlomeno decente!) con un budget più che ridotto.

Ecco allora spuntare come funghi negozi che propongono gli oggetti più stravaganti e inutili, ma tanto fashion e simpatici.
Ma fin qui va ancora bene.

C’è poi la serie delle candele di tutte le fogge e tutte le forme.
Ma va ancora bene.

Il vero dramma arriva quando si scende un gradino più in basso, quel gradino che è proprio prima del baratro e che è il luogo da cui provengono i più pregevoli capolavori che possano nascondersi in un pacchetto natalizio.

L'esercito dei Babbi Natale

L'esercito dei Babbi Natale

Devo dire che in questo settore la fantasia umana ha prodotto e produce dei veri orrori: Babbi Natale che sculettano a suon di musica come ballerine del Crazy Horse, drammatiche statuine di qualche materiale plastico che scimmiottano malamente i polverosi soprammobili della nonna, le immancabili ciabattone pelose a forma di zampa di animale, e via dicendo, in un’infinita orgia di oggetti inutili e, cosa ben peggiore, brutti.

Le immancabili ciabattone a zampa d'animale

Come si possono produrre in serie delle cose così palesemente di cattivo gusto? Perché il buon gusto è senz’altro soggettivo, ma il cattivo gusto è assoluto. Perciò, mentre guardi l’ennesimo simpaticissimo gnometto o elfo o maialino, ti sorprendi a pensare: ma davvero questa persona avrà creduto che mi potesse piacere quest’orrore? Che idea ha di me? Perché in fondo è questo il problema: i regali che riceviamo sono come uno specchio che ci mostra l’immagine distorta che gli altri hanno di noi.
Ma è solo un istante: in fondo è Natale, quello che conta è il pensiero. Sorridi e ringrazi calorosamente per l’ennesimo oggetto da dimenticare nell’angolo più buio della soffitta, ben sapendo che fingere soddisfazione per averlo ricevuto è il miglior regalo che puoi fare a chi te l’ha donato.