Il giornale radio mi sveglia raccontandomi storie di barconi naufragati, di profughi, di polemiche tra Italia e Francia; in strada i quotidiani del mattino mi inseguono dalle civette delle edicole e dalle pagine dei free-press con le immagini dell’ennesima forte scossa in Giappone; su Internet, le testate online mi avviliscono con le infinite deludenti sceneggiate della politica nostrana; a fine giornata mi attende il telegiornale, come una finestra sul mondo che condisce la mia cena con immagini amare di sofferenza.
Oggi però comincia il weekend e, una volta tanto, le previsioni danno tempo splendido (in barba alla Nuvola dell’impiegato), anzi affermano che sarà un vero e proprio anticipo d’estate, come ripetono da giorni i vari giornali radio, free-press, testate online, telegiornali (ovviamente con toni allarmistici: non ci sono più le mezze stagioni, le temperature sono superiori alle medie stagionali, l’effetto serra e il buco dell’ozono pendono sulle nostre teste come spade di Damocle). Al bel tempo, che mi mette comunque e sempre di buon umore, aggiungete che ci saranno aperture gratuite di musei e giardini per la Settimana della Cultura, che inizia proprio questo sabato.
E allora per due giorni voglio spegnere tutto, televisione, radio, computer, voglio scrollarmi di dosso il peso del mondo e godermi questo splendido sole, la piccola gioia di sentire il calore sulla pelle, il gusto di un gelato, di una passeggiata con la propria famiglia. Per un paio di giorni sarò forse un uomo peggiore, sicuramente più egoista, ma ogni tanto è necessario staccare la spina, dimenticare i problemi del mondo, magari cercando di convincersi che l’armonia di questa bellissima primavera si possa estendere all’intero pianeta e a tutti i suoi abitanti.
Atlante è momentaneamente assente, sarà di ritorno lunedì mattina.